In Algeria, il settore agricolo rappresenta il 12% del PIL e la forte spinta del Governo per aumentare la produzione agricola e la produttività sta creando ampie opportunità per innovare tramite macchinari e mezzi agricoli, ma anche strumenti digitali per l'agricoltura. Il Paese punta inoltre a diversificare il mix energetico, con un piano nazionale che prevede di raggiungere entro il 2030 una produzione annua di 22 GW da fonti rinnovabili (13.6 GW da energia solare, 5 GW da energia eolica e 3.4 GW da biomasse, cogenerazione, idroelettrico e termico).
L'Ambasciata d'Italia in Algeria, la Cassa Depositi e Prestiti, la Simest e Confindustria Assafrica hanno organizzato un incontro virtuale dedicato alle opportunità che il mercato algerino offre alle imprese italiane nei settori agri-tech ed energie rinnovabili. Oltre all'ambasciatore d'Italia Giovanni Pugliese, al presidente di SIMEST e chief international affairs officer di CDP Pasquale Salzano e al presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo Massimo Dal Checco, sono intervenuti rappresentanti dei ministeri algerini dell'Industria e della Transizione Energetica e del Gruppo algerino Agrolog.
Gli esperti di CDP e Simest hanno illustrato gli strumenti finanziari che possono sostenere i processi di internazionalizzazione e sono state infine presentate due storie di successo di imprese italiane che hanno già investito sul mercato algerino. In Algeria, il settore agricolo rappresenta il 12% del PIL e la forte spinta del Governo per aumentare la produzione agricola e la produttività sta creando ampie opportunità per innovare tramite macchinari e mezzi agricoli, ma anche strumentidigitali per l'agricoltura.Il Paese punta inoltre a diversificare il , con un piano nazionale che prevede di raggiungere entro il 2030 una produzione annua di 22 GW da fonti rinnovabili (13.6 GW da energia solare, 5 GW da energia eolica e 3.4 GW da biomasse, cogenerazione, idroelettrico e termico).
Dal 2020, con la Legge Finanziaria, l'Algeria ha abrogato il limite del 51-49 per la partecipazione di imprese estere in società locali (esclusi i settori "strategici"). Inoltre, un ampio programma di incentivi fiscali promuove operazioni di co-investimento ed export.