Sabato 24 luglio all’interno della rassegna si è svolto il panel ‘RSA come Riabilitazione, Sostegno, Amicizia’. Tra i presenti anche l’assessore alla Sanità della Valle d’Aosta Barmasse: “Necessaria una stretta collaborazione tra tutti gli attori, dal governo agli enti locali” e l’assessora alla Sanità, Salute e Politiche Sociali di Aosta Clotilde Forcellati che ha espresso “il bisogno di una coprogrammazione e di una coprogettazione con il privato sociale”. All’evento di Courmayeur in rappresentanza dei gestori delle RSA ha partecipato la cooperativa sociale Elleuno che gestisce oltre 100 servizi socio-sanitari e assistenziali in Italia
Il Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Andrea Costa ha partecipato al panel ‘RSA come Riabilitazione, Sostegno, Amicizia. Una riflessione sulla Sanità e il Sociale ispirata dal romanzo “Resto con Te” di Maria Stella Carrara’ realizzato sabato 24 luglio all’interno del forum ‘aCourma! ®’ in scena a Courmayeur (22-25 luglio).
Il presidente del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta Alberto Bertin, portando i saluti istituzioni, ha definito il Forum aCOURMA! “un’occasione d’incontro e confronto su argomenti importanti e interessanti” e nel merito del tema del Panel sulla Sanità ha ricordato come “le RSA, che in regione VdA si chiamano micro-comunità per anziani, hanno pagato con un numero di morti molto molto elevato e con la crudeltà della separazione dai propri cari, fortunatamente ora con il vaccino in parte questa situazione è superata. Vaccino che è importante ricordare a chi è scettico costituisce l’unica soluzione che può permettere di superare questa situazione anche nelle RSA”.
Il Panel è poi entrato nel vivo con l’intervista al Sottosegretario a cui è seguita la presentazione del libro Resto con te ispirato al tema delle RSA per poi aprire il dibattito tra istituzioni e la cooperativa sociale elleuno che da oltre 30 anni gestisce in 11 regioni italiane, recentemente anche in regione VdA, strutture per anziani e servizi socio-educativi.
Il sottosegretario Costa ha ricordato all’inizio della sua intervista come ‘sia dovere delle Istituzioni e dello Stato testimoniare vicinanza, in quanto la politica è prima di tutto Servizio e deve saper ascoltare il territorio e mettersi a disposizione della collettività”, ha poi ricordato a tutti come “di fronte alle grandi sfide ci sia bisogno di un lavoro di squadra, i cittadini ci chiedono grande unità politica e grande unità istituzionale. Oggi abbiamo un obiettivo comune: quello di riportare il nostro Paese alla normalità”.
Durante la presentazione del libro, che ha costituito lo stimolo e lo spunto da cui far partire il dibattito, la storia della protagonista che sceglie di andare in una struttura per non essere di peso per la propria famiglia e lì riscopre nuovi stimoli e si apre a nuove amicizie e ritrova la persona amata, ha trovato conferma nelle testimonianze reali portate dalla cooperativa elleuno che ha fatto parlare alcuni ospiti delle strutture gestite raccontando della signora Rosa (nome di fantasia) arrivata in struttura allettata e non autonoma, poco alla volta ha recuperato parte della propria autonomia e del proprio equilibrio psicofisico. Oggi Rosa, donna di grande cultura, ride e scherza con gli operatori ed è anche molto attiva nell’essere d’aiuto anche agli altri ospiti della Rsa e ha detto “da quando sono ricoverata presso la RSA, grazie a tutta l’équipe multidisciplinare, sono stata salvata in molte situazioni. Ora la mia vita è cambiata, perché mi trovo in una bellissima RSA e ho persone che mi vogliono bene e che mi sostengono. Ho imparato a fidarmi degli altri”.
Come anche la storia di Laura e Fabrizio (sempre nomi di fantasia) che sono due ospiti di una struttura psichiatrica, Laura è una ragazza affetta da autismo, Fabrizio è affetto da patologia psichiatrica. Hanno raccontato così la loro storia di amicizia: “io e Fabrizio siamo diventati molto amici, a noi piace mangiare insieme, tenerci per mano qualche volta e fare passeggiate in giardino”
Gli operatori della struttura, ossia le persone che di loro si prendono cura, nel vederli sia la sera che a pranzo prepararsi il loro tavolo, mangiare insieme, guardare la tv sul divano vicini e delle volte addormentarsi insieme su quello stesso divano vivono tutto questo con soddisfazione e felicità per il contributo che hanno potuto dare al loro rapporto.
L’assessore alla Sanità della Regione Valle d’Aosta Roberto Barmasse ha sottolineato come sia “necessaria una stretta collaborazione tra tutti gli attori, dal governo agli enti locali. Questo perché la riorganizzazione nell’ambito del welfare, pensando soprattutto agli anziani non autosufficienti, non deve essere solo un punto di vista locale, ma deve prevedere una regia generale: è opportuno creare delle strutture organizzative e delle programmazioni che riguardino tutto il nostro sistema sia sociale che socio-assistenziale” al pari l’assessore ha sostenuto che la Regione “è profondamente convinta che le RSA debbano rientrare in quella che è l’organizzazione del sistema sanitario, questo proprio per la risposta che hanno dato le micro-comunità (la denominazione utilizzata in regione per indicare le RSA): hanno fatto un lavoro enorme per gestire i loro ospiti e aiutare la sanità valdostana evitando la concentrazione di pazienti positivi all’interno dell’ospedale. Ha poi anche descritto il lavoro di riorganizzazione del sistema che prevederà anche la centralità organizzativa delle micro-comunità per poter dare un livello qualitativo omogeneo di assistenza su tutto il territorio regionale”.
Il vice presidente di cooperativa sociale Elleuno Enrico Gallo ha aperto il suo intervento sostenendo che la prima cosa che “la pandemia ci ha insegnato è che nelle situazioni di emergenza (ma era un convincimento che io già portavo con me) noi italiani siamo i più bravi al mondo. Questo è indiscusso, poi quando pensiamo che l’emergenza sia passata e che tutto vada avanti da solo, ecco lì cadiamo un po’. Ha poi continuato dicendo che “Il comparto ha risposto in maniera fantastica, tirandosi su le maniche.” E ha espresso la necessità “come operatori del settore, insieme ai colleghi del comparto che gestisce servizi pubblici, ma anche al privato profit e non profit di poter dialogare sotto un profilo tecnico ed economico non solo con le regioni, ma anche a livello nazionale per un confronto congiunto su alcuni temi fondamentali” che poi ha declinato: “Uno è l’assistenza medica, in quanto l’ospite in italia, tranne che in una Regione, rimane in carico al SSN-medico di medicina generale. L’altro problema è quello economico, a parte qualche ristoro il sostegno economico è stato insufficiente e la situazione ha messo in crisi il comparto, sul bilancio 2020 ma la situazione toccherà anche il bilancio 2021. Infine, ma non ultima, la mancanza drammatica di personale infermieristico e la carenza di operatori socio sanitari”.
Il sottosegretario in merito al Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) ha affermato “con assoluta convinzione e consapevolezza che le RSA sono parte integrante del nostro sistema sanitario nazionale, credo che questo non sia assolutamente messo in dubbio, anzi, io dico che quando parliamo di medicina del territorio, quando parliamo di potenziamento della rete, quando parliamo di fare sistema, io credo che le RSA facciano già parte della rete. Si tratta di implementarle, di efficentarle, di dar loro la possibilità di fare qualcosa in più, ma parliamo di presenze molto capillari sul territorio. Le RSA in alcuni territori, in alcune comunità rappresentano un punto di riferimento non solo dal punto di vista socio-assistenziale del servizio, ma anche con tutto ciò che ruota intorno, pensiamo ai livelli di occupazione, nessuno mette in dubbio questo, dobbiamo capire se insieme a questo possiamo attivare altri servizi e altri efficentamenti. Il tema di fare a meno delle RSA, nonostante ci sia qualche dichiarazione in tal senso, non è messa in dubbio”.
A chiusura il sottosegretario Costa ha ancora precisato: “Le RSA devono essere aiutate, devono essere sostenute perché hanno pagato un doppio prezzo a questa pandemia: hanno pagato un prezzo altissimo perché hanno visto tanti anziani che non ce l’hanno fatta, questa è una ferita che rimarrà certamente aperta, ma hanno anche dovuto sopportare un peso per il quale probabilmente non erano neanche titolati e non era probabilmente neanche competenza loro, questo va detto con forza. Le RSA si sono travate a gestire una situazione che non competeva loro, hanno dovuto fare uno sforzo in più, talvolta senza i mezzi e gli strumenti necessari. Hanno dovuto affrontare una situazione drammatica, non solo assistenza e cura, ma hanno anche dovuto colmare tutta la carenza di affetto per questi ospiti: pensate quale sforzo di umanità e disponibilità.
C’è un rapporto di fiducia da recuperare con l’opinione pubblica proprio per tutto quello che è accaduto e anche per l’informazione che c’è stata. Le RSA devono essere sostenute perché svolgono un ruolo imprescindibile di cui il nostro Paese ha bisogno.”
L’assessora alla Sanità, Salute e Politiche Sociali di Aosta Clotilde Forcellati, è intervenuto in merito al PNRR: “E’ una grande opportunità per il nostro Paese e non solo dal punto di vista socio-sanitario.” A poi precisato che “il PNRR punta molto su quelli che sono i servizi che permettono agli anziani di rimanere presso il loro domicilio, ma portando l’attenzione su quello che è il welfare comunitario integrato, le istituzioni debbano rispondere a quelli che sono i bisogni delle persone anziane e che tra i bisogni delle persone anziane, vi sia un ventaglio di possibilità in quanto vi è un continuum di situazioni di salute, non sempre legate all’età, come le patologie croniche, e che quindi dobbiamo essere attrezzati per rispondere dal bisogno di socializzazione dell’anziano attivo, passando attraverso i servizi di assistenza domiciliare e i centri diurni e semiresidenziali, arrivando a rispondere ai bisogni importanti d’inserimento in strutture (le ns. micro-comunità e le RSA a livello nazionale), questo continuum permette all’anziano e alla famiglia, laddove necessario di poter accedere anche alle strutture residenziali e che in queste situazioni rispondano al meglio non solo ai bisogni sanitari, ma a tutti i bisogni dell’ospite.
L’assessore ha poi concluso il suo intervento precisando il bisogno dalla parte delle istituzioni “di una coprogrammazione e di una coprogettazione con il privato sociale. Il privato sociale è un elemento fondamentale in italia e anche per noi in VdA è di grande importanza. Abbiamo bisogno di mettere insieme le competenze e le conoscenze degli enti locali e della regione ma anche di coloro che danno il loro impegno di vita al sociale. È questa la sfida che abbiamo da affrontare”.
Il sottosegretario Costa e la dr.ssa Carrara che ha moderato il Panel hanno chiuso il confronto sintetizzando gli interventi sulla necessità che ci sia “più l’accento sui bisogni che sui costi, questo l ’impegno e su questo dobbiamo lavorare tutti insieme”.