Non essendo molto ferrato in onorificenze sono però andato a istruirmi. Dunque istituito con la legge 3 marzo 1951, n. 178 e reso operativo nel 1952, l'Ordine al merito della Repubblica nacque con lo scopo di «ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell'economia e nell'impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari». Così ho appreso che il Presidente della Repubblica può conferire l'onorificenza, di propria iniziativa, per «benemerenze di segnalato rilievo nel campo delle attività sopra indicate..." E ancora...."A nessuno può essere conferita, per la prima volta, un'onorificenza di grado superiore a quella di cavaliere. Fanno eccezione alcune situazioni particolari, espressamente stabilite dalla legge. Per benemerenze di segnalato rilievo e per ragioni di cortesia internazionale, il Presidente della Repubblica può conferire onorificenze all'infuori della proposta e del parere richiesti dalla legge. In questi casi, il decreto di concessione è controfirmato dal presidente del Consiglio dei ministri. Ecco perchè ho "scavalcato" i titoli di Cavaliere e Uficiale andando direttamente a Commendatore... Lo ha deciso "motu proprio" il Presidente.
Presidente grazie per la Commenda
Ho pensato, spesso e volentieri, che le onorificenze (in generale) fossero consegnate un po' così, agli amici degli amici. E ne ho visti tanti fregiarsi di un titolo, molto spesso immeritato....conquistato il più delle volte per l'amicizia del politico o del diplomatico di turno...
Ecco perchè quando nel giugno scorso ho ricevuto la telefonata del senatore Gianfranco Astori, Portavoce del Presidente Mattarella e capo per la stampa e l'informazione del Quirinale che mi informava ufficiosamente della nomina a 'Commendatore al merito della Repubblica Italiana', conferitami il 2 giugno, "motu proprio" dal Capo dello Stato e controfirmata dal Premier Draghi, sono rimasto sconvolto ma, ovviamente, gratificato ed emozionato.
"Vieni a prenderla a Roma, al Quirinale - aggiungeva il senatore, già direttore dell'Asca, collega esperto e navigato nel panorama della stampa italiana e non - ti chiameremo noi..."
Beh, lo confesso, non mi aspettavo questa 'nomina'. Ma ne vado fiero, orgogliosamente. Come si dice, è la classica medaglia che uno si mette al petto. L'unica differenza, che è una medaglia d'oro, in questo caso. Preziosissima e unica. Anche perchè conferitami dal Numero Uno italiano, dal Presidente.....
Così sono tornato a Roma e martedì scorso sono andato al Quirinale a ritirare la pergamena e le insegne che attestano la mia nomina a 'Commendatore al merito della Repubblica Italiana".
Rieccomi a Roma, al Quirinale. E' la mia terza visita all'interno della 'casa' del presidente della Repubblica, nel cuore di Roma, prima con Leone, poi con Ciampi e ora, appunto, con Mattarella. La commozione però è sempre la stessa: tantissima. Entrare nel luogo simbolo della Repubblica nostrana ti regala sempre sensazioni particolari che auguro a tutti di provare almeno una volta nella vita. Sono emozioni che ti porti dentro per tutta la vita. La mia vita, appunto: sono 'Commendatore al merito' anche come premio per i miei 53 anni di carriera giornalistica che mi porto dietro, gli ultimi 20 tutti dedicati agli italiani all'estero. Ovviamente non vi tedierò con quello che ho fatto dagli anni Settanta a oggi, ma credo di essere stato apprezzato per l'amore che nutro per questo lavoro e, perché no, per la mia schiettezza. A volte anche rude. Ma sempre genuina e volta sempre alla ricerca della verità e agli interessi di tutti i connazionali che volenti o nolenti hanno abbandonato l'Italia.
Qualcuno mi ha detto 'ma dopo questa nomina ti fermerai'? Assolutamente... no. Anzi, questa nomina mi spinge a fare ancora di più nonostante le mie 76 primavere. La mia vita è il giornalismo e il giornalismo è la mia vita, tanto è vero che per me non esistono ferie o vacanze: si lavora tutti i giorni. E chi lavora al mio fianco lo sa. E devo dire che i risultati si vedono. 'La Gente d'Italia' è un quotidiano che è un vero piccolo grande miracolo: ha resistito alla crisi dell'editoria (tutt'ora purtroppo in corso) alle invidie e alle menzogne di alcuni - per fortuna pochi - politici e diplomatici ai quali non andavano giù le nostre inchieste e le nostre giuste critiche, e da tempo è il vero punto di riferimento per gli italiani all'estero.
Le nostre battaglie (ripeto, a volte anche dure e con toni alti) sembrano piacere anche al presidente Mattarella che, lo sappiamo, ogni mattina ha in rassegna stampa anche il nostro giornale. Se fosse un 'giornaletto', come qualche detrattore sussurra per cercare forse di sminuire le critiche ricevute, difficilmente avrebbe pensato a me per la nomina di 'Commendatore'. E non dimentichiamo che qualche anno fa lo stesso Mattarella premiò proprio a Montevideo 'La Gente d'Italia'. Insomma, vi assicuro che il Capo dello Stato (così come i suoi predecessori) segue con grande interesse le vicende degli italiani all'estero. Per lui, a differenza di qualche politico, siamo tutti uguali. Mattarella è davvero il presidente di tutti noi. E non lo dico perché sono diventato 'Commendatore', lo affermavo anche prima della sua visita in Uruguay.
Concludo ringraziando anche tutti i colleghi e collaboratori che quotidianamente lavorano al mio fianco per il confezionamento del giornale. Se ho avuto questo attestato di stima da parte del Capo dello Stato, è anche merito loro. Da soli non si va da nessuna parte.
Un ultima nota, questa volta solo per sorridere... A Montevideo, mentre salivo sul palco insieme con Mattarella gli sussurrai all'orecchio "Presidente lei mi sta consegnando una targa, ma lo sa che a Napoli le targhe si danno ai morti????" E lui, di rimando "Sì lo so, ma la targa la diamo al giornale....."
Beh, martedì sempre ironicamente ho chiesto se quando firmerò una lettera ufficiale dovrò mettere prima Commendatore e poi Dottore o viceversa........
Dilemma risolto subito dal senatore Astori: prima il titolo onorifico, poi il titolo accademico, e infine il titolo professionale
A proposito, da oggi mi dovrete chiamare 'Commendatore Porpiglia'? No, per tutti i lettori sarò sempre Mimmo Porpiglia. A disposizione. Sempre. Viva l'Italia, viva gli italiani all'estero. E tanti auguri al nostro amatissimo Sergio Mattarella per i suoi ultimi mesi da Presidente della Repubblica. Peccato che stanno per finire.....