DI STEFANO CASINI
Nei giorni scorsi la Presidente in carica dell’Uruguay, nonché Presidente del Senato Beatriz Argimon, ha visitato il Palacio Salvo. É stata istituita una commissione che vuol ridare a questi due “monumenti storici” dell’Uruguay, lo splendore che avevano nel passato, considerando anche il fatto che furono inaugurati a differenza di appena 3 anni.
Alla base della costruzione di due simboli di Montevideo, non poteva mancare il sangue italiano. Il Palazzo delle Leggi, ossia il Palacio Legislativo è stato progettato da Vittorio Meano, morto prematuramente senza mai aver potuto conoscere la sua opera, terminata da un altro ingegnere italiano Gaetano Moretti.
Meano nacque a Susa il 1o giugno del 1860 e morí a Buenos Aires nel 1904, molto giovane, mentre stava costruendo il Palazzo del Congresso argentino, un capolavoro eccezionale molto diverso dal Palacio Legislativo.
La sua formazione accademica iniziava nel 1878, quando si laureò, come geometra, all'Istituto di Pinerolo, poi seguí i suoi studi di Architetto all'Accademia Albertina di Torino. Nel 1884 giunse a Buenos Aires, per far parte dello studio di Francesco Tamburini, altro famoso Ingegnere italiano al quale, il governo argentino di allora, affidó diverse opere pubbliche tra cui l'ampliamento e la riforma della Casa Rosada. Nel 1890 morì Tamburini, e Meano fu affidato al progetto del nuovo edificio del Teatro Colón, nel quale avrebbe seguito le proposte del Tamburini.
A principio dell’anno 1895 fu indetto un concorso internazionale per scegliere il miglior progetto per costruire il nuovo Palazzo del Congresso Nazionale. Si creó una commissione che fu integrata da Carlos Pellegrini, i senatori Rafael Igarzábal e Carlos Doncel e i deputati Francisco Alcobendas e Alfredo Demarchi. La commissione scrisse diciannove verbali e nel quinto, vengono nominati 3 architetti, in qualità di consulenti per “spiegare verbalmente i progetti” presentati al Concorso; e questi erano Joaquín Mariano Belgrano, Juan Antonio Buschiazzo e Jacques Dunant e tre mesi piú tardi furono accettati i nuovi progetti presentati da Vittorio Meano, il pluripremiato architetto italiano
La storia del Palacio Legislativo inizió nel 1902, quando Meano vinse il progetto di costruzione. Una tragedia interruppe la straordinaria carriera dell’illustre architetto nel 1904 e non avrebbe mai visto completare nessuno dei suoi progetti. Fu ucciso il 1 giugno 1904 dall'italiano Giovanni Passera, suo ex maggiordomo e presunto amante di sua moglie Luisa Meano.
Il Palacio Legislativo è un edificio in stile eclettico greco-romano, le cui facciate, pareti interne, volte e colonne, sono ricoperte con diversi marmi tutti uruguaiani e ci sono voluti quasi 30 anni per costruirlo.
Si compone di tre grandi navate e diversi ambienti comunicanti, un piano superiore, dove opera la Biblioteca del Potere Legislativo con oltre 250.000 volumi e alcuni uffici parlamentari, oltre ad un ampio seminterrato dove troviamo uffici, magazzini e laboratori di stampa.
La facciata principale dell'edificio è allineata con l'asse di simmetria dell'Avenida del Libertador, il generale di brigata Juan Antonio Lavalleja, generando una prospettiva gerarchica ispirata ai boulevard parigini di Haussman.
Dopo la tragica morte di Meano, prese in mano il progetto Gaetano Moretti.
Nato a Milano da una famiglia di ebanisti, Gaetano si laureó nel 1883, appena pochi anno dopo fu professore ordinario di Disegno architettonico all'Accademia di Belle Arti di Brera. Fu un esempio dell'attuale architettura eclettica e seguí, con grande meticolosità, il progetto del suo connazionale Meano. Moretti operò attivamente sia in Italia che in altre parti del mondo, con numerose opere a Lima, Buenos Aires e Montevideo. Fu professore di architettura, prima all'Accademia di Brera e poi al Politecnico di Milano. Dal 1894 al 1897, con il collega Cesare Nava, riplasmò lo stile romanico lombardo della facciata e dei due campanili della Chiesa del Santo Sepolcro a Milano. Costruí numerose strutture private e centrali elettriche come nella cittadina operaia di Crespi d'Adda e nel 1906 fu la volta della Centrale Idroelettrica Taccani di Trezzo sull'Adda. Quest'ultima fu ordinata dagli industriali Cristoforo Benigno Crespi e Silvio Benigno Crespi. La centrale idroelettrica fu considerata uno dei più affascinanti esempi di collaborazione tra architettura e ingegneria secondo le riviste specializzate dell’epoca.
Il Palacio Legislativo fu inaugurato formalmente il 25 agosto dell’anno 1925 anche se i lavori di decorazione non sono stati completati fino al 1964.
IL PALACIO SALVO
Il Palacio Salvo è uno storico grattacielo di Montevideo che fu costruito su impulso dei fratelli imprenditori Ángel, José e Lorenzo Salvo e progettato dall'architetto italiano Mario Palanti e inaugurato il 12 ottobre del 1928. Con i suoi 83 metri e 27 piani, é stata per decenni una delle torri più alte dell'America Latina, all'epoca della sua costruzione. Oggi continua ad essere uno degli edifici più alti della città ed é stato nominato monumento storico nazionale nel 1996. Il Palacio Salvo fu progettato e costruito da Mario Palanti, un Architetto italiano nato a Milano il 20 settembre del 1885, morendo nella sua cittá natale il 4 settembre 1978. É stato architetto e pittore, iniziando la sua formazione artistica nel 1905, studiando pittura all'Accademia di Brera, per poi diplomarsi come architetto alla Scuola di Architettura del Politecnico di Milano.
Giunse in Argentina nel 1909 e cominció a lavorare, ancora molto giovane, nello studio di Arturo Prins e Oskar Razenhofer. Con quest’ultimo collaborò, alla progettazione della nuova sede della Facoltà di Giurisprudenza, un iconico edificio neogotico della capitale argentina. Da risaltare una decorazione unica dei due edifici vicini, entrambi sul viale Rivadavia e costruiti nel 1914: uno, per i due dei atlanti che reggono i balconi del secondo piano, e l'altro per la sua facciata composta da tre archi di un’altezza di quattro piani. Tra le sue opere più importanti troviamo a Buenos Aires il Palacio Barolo di Buenos Aires, gemello del Palacio Legislativo.
Le principali opere del Palanti furono appunto a Buenos Aires, fra le quali ricordiamo: l'Hotel Castelar su Avenida de Mayo, l'edificio residenziale su Avenida Santa Fe e Callao, il concessionario Resta Hermanos con una pista di prova sul tetto su Avenida Figueroa Alcorta, poi trasformato in edificio residenziale e la sede a Buenos Aires Aires della Banca francese e italiana per il Sud America (poi Banco Sudameris ed ora Banco Patagonia).
Meano, Moretti e Palanti, 3 grandi architetti italiani che hanno lasciato, nel Rio de la Plata, un’impronta indelebile.
STEFANO CASINI